Dedichiamo qualche riga ad affrontare un argomento che appassiona i nostri pazienti: lo sbiancamento dentale.
Di cose da dire ce ne sono tante. E non vorrei perdermi in spiegazioni chimiche o troppo scientifiche ma spiegarti quel che serve sapere prima di affrontare la spesa per un trattamento sbiancante!
Cominciamo a sfatare un po’ di chiacchiere da bar che sembrano radicate nelle convinzioni dei pazienti.
Innanzitutto sbiancare i denti non significa passare da questo
a questo
L’estetica dentale non è data solo dal colore dei denti!
E i trattamenti sbiancanti sono sconsigliati in persone che hanno troppe otturazioni o corone in ceramica nel settore anteriore perché queste riabilitazioni non si schiariscono e dopo lo sbiancamento vanno rifatte. Ma se poi il trattamento va incontro a una recidiva bisogna impazzire per mantenere l’integrazione del colore delle ricostruzioni rifatte a caro prezzo.
Esistono poi discromie legate all’assunzione da piccoli di antibiotici (di solito tetracicline).
Queste alterazioni del colore non subiscono grandi miglioramenti con lo sbiancamento. O meglio, i denti si schiariscono ma mantengono la base grigio-bluastra-rossastra, solo in tonalità più chiare.
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In queste condizioni consiglio senz’altro di prendere in considerazione riabilitazioni con faccette.
Punto due. I denti non si sbiancano facendo la detartrasi! Molti pazienti non sanno che il trattamento sbiancante non consiste nello spruzzare del bicarbonato alla fine della seduta d’igiene! Certo, quella procedura rimuove anche le macchiette più difficili, ma un conto è smacchiare i denti e pulirli, un altro è cambiarne la tinta!
Terza cosa. I dentifrici, i collutori e i trattamenti da farmacia o supermercato per sbiancare i denti non servono a niente! O meglio, prima di beccarmi una denuncia per diffamazione dalle ditte che li producono , possono aiutare a mantenere un trattamento sbiancante professionale, ma non illuderti che se hai i denti marroni diventeranno bianchi spazzolandoli 10 volte al giorno con un dentifricio!
Quarta osservazione, che in realtà è un consiglio: non usare i rimedi della nonna o fai da te! Alcune persone lavano i denti con il bicarbonato, passano la buccia del limone sui denti e chi più ne ha più ne metta! Tutti questi sistemi ottengono risultati, ma lo fanno danneggiando la struttura dei denti attraverso un meccanismo di abrasione chimica o meccanica! Certo, quando rimuovi lo strato superficiale del dente o lo erodi con acidi in una prima fase ottieni di sbiancare un po’ il dente, ma ti faccio vedere cosa ottieni quando lo smalto che desideravi avere bianco lo avrai consumato completamente!
Quindi se lo stai facendo fermati e rivolgiti a un dentista!
LO SBIANCAMENTO DENTALE SI OTTIENE ATTRAVERSO L’APPLICAZIONE PER UN DIVERSO PERIODO DI TEMPO, A SECONDA DELLA TECNICA, DI ACQUA OSSIGENATA A DIVERSE CONCENTRAZIONI. PUNTO.
Circolano tanti timori sullo sbiancamento professionale che rendono i pazienti diffidenti su questa procedura…Dopo aver fatto il mio solito blabblabbla per spiegare in cosa consiste lo sbiancamento la domanda che mi viene fatta nel 90% dei casi è:
“ma non danneggia i denti?”
LA RISPOSTA E’ NO!
Per sbiancare i denti si utilizza acqua ossigenata ad alti volumi che può essere usata in forma di gel puro o rilasciata a contatto con la saliva sotto forma di perossido di carbammide. In ogni caso non si tratta di acidi che erodono i denti ma solo di sostanze che con un’azione ossidativa agiscono sulle sostanze che determinano la presenza di discromie nei denti. E spesso gli sbiancanti contengono anche fluoro che viene aggiunto dai produttori per la sua azione desensibilizzante, che però agisce anche come rimineralizzante per lo smalto e previene o blocca lo sviluppo delle carie! Quindi non si tratta né di un acido che intacca lo smalto, né della sensibilità legata all’aggressione di batteri sul nervo, per cui la situazione è sempre reversibile in poco tempo!
Addirittura di recente una ragazza mi diceva che la sua dentista l’aveva avvertita che lo sbiancamento si può fare solo una volta nella vita!
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Quindi si tratterebbe di un’attenta strategia del paziente che può giocarsi il jolly del pericolosissimo sbiancamento solo una volta nella vita e quindi deve selezionare bene il momento in cui gli serve di più!
Bah!
La convinzione che lo sbiancamento danneggi i denti probabilmente è legata al fatto che alcune persone sviluppano una sensibilità forte al freddo, talvolta vero e proprio dolore durante o dopo il trattamento sbiancante.Questo fenomeno è molto soggettivo. Alcuni pazienti potrebbero sbiancare i denti per un mese, altri dopo un giorno si arrendono e interrompono il trattamento.
Di recente ho avuto una paziente imbestialita che voleva le restituissi i soldi dello sbiancamento perché non l’avevo informata che avrebbe generato DOLORI LANCINANTI! Avevo solo detto “sensibilità” che poteva rendere necessario interrompere il trattamento per uno o due giorni ma forse, diceva la paziente, non conoscevo la differenza tra sensibilità e dolore insopportabile, e lei che insegnava lingue la conosceva bene!!! Sicuramente io non conosco l’italiano, anche se ho fatto il classico, diplomandomi a pieni voti, ma riconosco senz’altro un paziente rompiscatole e attacca grane!
Naturalmente non ho restituito un bel niente, visto che avevo spiegato della sensibilità prima io durante la visita, poi la segretaria che ha presentato il preventivo, poi l’igienista che ha consegnato le mascherine e il gel per sbiancare i denti e infine, tanto per sicurezza il foglio di istruzioni che ho personalmente scritto per evitare che il paziente una volta a casa si dimenticasse tutti gli avvertimenti dati! Il tutto condito da un CONSENSO INFORMATO!
Ma per ripicca dichiarata dalla paziente, che ha detto alla segretaria che avrebbe parlato bene di noi se le avessimo ridato i soldi e invece ci avrebbe massacrati con passaparola e recensioni negative in caso contrario! E così adesso mi ritrovo un po’ di commenti negativi qua e là per internet dove per questo episodio la mia clinica si è beccata anche uno zero per la puntualità, uno zero per convenienza, uno zero per la disponibilità (paziente vista tre volte in urgenza di cui una senza nemmeno aver chiamato ma presentandosi alle 7:45 di mattina davanti alla clinica!)
I pazienti a volte possono essere odiosi e insopportabili più di quanto possa esserlo l’odiato dentista per il paziente, credimi!
Ma sto divagando. Il punto è che lo sbiancamento non danneggia i denti ma può dare sensibilità o dolore (o dolori lancinanti e insopportabili ) durante o dopo lo sbancamento, problematiche che comunque si risolvono entro uno o due giorni dopo aver interrotto il trattamento.
Per diminuire questo fastidioso fenomeno esistono desensibilizzanti che nella mia clinica diamo assieme allo sbiancante da mettere per una o due notti al posto del gel sbiancante per poter portare a termine il trattamento.
In altri casi facciamo venire in clinica il paziente per fare delle applicazioni di fluoro.
Ma se nonostante questo non riesci a sopportare il fastidio mettiti il cuore in pace e tieniti i denti gialli! Non morirai di sicuro per questo!
Veniamo all’ultima ma importante considerazione.
Avrai notato che ho parlato tutto il tempio di mascherine, gel sbiancante, di trattamento da fare a casa.
Non ho parlato di laser, di luce a led, di trattamento alla poltrona.
Ti spiego perché: SEMPLICEMENTE IL TRATTAMENTO ALLA POLTRONA, NELLA MIA ESPERIENZA, NON FUNZIONA!
Non c’è laser che tenga.
Qui insorgeranno tutti gli igienisti e dentisti che fanno dello sbiancamento alla poltrona con luci, laser e cotillon una missione di vita, perché quel che ho affermato non è vero e questi sono i trattamenti migliori!
Ma questo blog è un blog di informazione per il paziente per essere consapevole di come stanno le cose e voglio dirti le cose come stanno secondo la mia esperienza.
Io lavoro da 17 anni. Ho provato molti sistemi sbiancanti professionali da applicare per mezz’oretta in bocca in una sola seduta.
Fanno scena, questo è sicuro.
E quando finisci il paziente esce entusiasta dalla clinica.
Ma ti svelo un segreto.
Durante questi trattamenti si rimane per più di mezz’ora con la bocca spalancata, gli aspiratori e i cotoncini in bocca, un isolamento con una diga liquida posizionata sulle gengive per evitare il contatto accidentale con l’acqua ossigenata che si usa in questi trattamenti perché caustica (per il trattamento alla poltrona si utilizzano concentrazioni di perossido di idrogeno più elevate rispetto a quello domiciliare, come quelle che usa il parrucchiere per decolorare i capelli!).
Dopo tutto questo i denti saranno senz’altro bianchissimi. Ma sai perché?
No, non per lo sbiancante, che in mezz’ora sbianca un po’ ma non può trasformare i tuoi denti in quelli di un attore di Hollywood. E nemmeno per il miracoloso laser, che spesso è semplicemente una luce a led blu che attiva qualche catalizzatore all’interno dello sbiancante più per il calore che sviluppa che non per la luce in sè (ma fa una gran scena, questo è sicuro! La vendono anche associata ai dentifrici ormai, ti lascio immaginare quanto possa essere preziosa e fondamentale!)
Il segreto del risultato clamoroso che vedi alla fine di una seduta del genere è dovuto prevalentemente alla disidratazione dei denti!
I denti disidratati si schiariscono in maniera clamorosa.
Miracolo? Manco per niente! I denti disidratati assumono un aspetto bianco e gessoso. E recuperano la loro tinta in qualche ora, a volte dopo un giorno. Così i pazienti che escono contenti, dopo un paio di giorni o una settimana si accorgono di avere di nuovo i denti gialli dopo lo sbiancamento!
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Allora abbiamo imparato due cose. Che l’effetto che vedi alla fine di uno sbiancamento fatto alla poltrona è prevalentemente legato alla disidratazione e che se proprio devi avere i denti scintillanti per un’oretta anziché lavarti i denti coi dentifrici che fanno effetto subito e masticare un chewing gum con lo stesso miracoloso potere fai prima a tenere la bocca aperta, senza respirare dal naso, mettendoti dei rulli di cotone tra le guance e i denti per mezz’oretta a casa prima di uscire! Costo zero e risultato immediato!
Faccio tanto il figo, ma proprio il qui presente saccentone un annetto fa stava per farsi infinocchiare da un rappresentante che voleva rifilargli l’ennesimo sbiancante miracoloso! L’unico che veniva veramente attivato dalla luce! “Fidati, lo proviamo sulle tue assistenti!”
E così Noemi, la mia segretaria che non era riuscita a finire il trattamento sbiancante per i dolori lancinanti di cui sopra (solo le donne eh? ) si è sottoposta al trattamento! E alla fine della seduta…WOW! Non aveva sentito male e i denti erano finalmente bianchi. Pur sapendo che poteva essere un risultato illusorio ho preordinato la lampada (offerte valide solo se le fermi subito, sai com’è… ).
Il giorno dopo i denti erano ancora bianchi ed ero convinto di aver trovato l’elisir dei denti bianchi…Ma 48 ore dopo vedo Noemi e le dico…”mmmmh, ma non mi sembrano più come ieri, o sbaglio?”
E lei “eeeeehmmmm, effettivamente notato anche io che sono tornati un po’ gialli!”
AAAAAAAAAAH! Lo sapevo! Bloccato l’ordine appena in tempo e continuo a consigliare ai miei pazienti dei trattamenti domiciliari.
I trattamenti domiciliari hanno molti più vantaggi.
Innanzitutto costano meno perché il dentista o l’igienista non devono fermare l’attività per un’ora aspettando che il gel faccia effetto girandosi i pollici.
Poi il gel, meno aggressivo per concentrazione di acqua ossigenata, resta a contatto coi denti per molte più ore, visto che il trattamento dura 15 giorni. Secondo te funziona meglio l’acqua ossigenata al 35% per mezz’ora o quella al 15% per 45-100 ore? Non credo avrai dubbi.
Infine la cosa più importante. In caso di recidiva che quasi sempre prima o poi si verifica (per qualcuno dopo 6 mesi, per altri dopo 5 anni), anche in base ad abitudini alimentari o composizione della saliva, è più facile fare un “richiamo”.
Il gel sbiancante infatti viene inserito in mascherine personalizzate che hanno un “serbatoio” per il gel nella zona a contatto con la superficie esterna dei denti. Conservando le mascherine il paziente può farsi dare una o due siringhe di sbiancante dall’igienista durante una seduta di igiene e fare 3-6 giorni di richiamo con un costo minimo. Nella mia clinica per esempio faccio pagare giusto le due siringhe perché non mi richiede nessuna spesa e non fa perdere tempo a nessuno.
Quindi il trattamento costa meno, funziona meglio, è più versatile e si può mantenere facilmente e con costi minimi, mentre con lo sbiancamento alla poltrona fare una seconda seduta quasi subito è spesso indispensabile per correggere la recidiva immediata che si vede dopo uno o due giorni e a distanza di tempo in genere il dentista dovrà rifare letteralmente il trattamento, probabilmente a prezzo pieno. Con un po’ di sconto se trovi il dentista elegante…
Certo, i puristi dello sbiancamento mi correggeranno che il trattamento migliore è quello combinato fatto alla poltrona, con il mantenimento a casa fatto con mascherine e gel domiciliare.
Sono d’accordo.
Ma così dovrei far pagare ai miei pazienti dai 500 ai 1000 euro per lo sbiancamento per non andare in perdita e non lo farebbe più nessuno.
Io preferisco poter restituire denti bianchi alla maggior parte dei pazienti con risultati più che buoni o ottimi, piuttosto che dare il risultato perfetto e più affidabile a un paziente su 1000.
Così nella mia clinica lo sbiancamento alla poltrona non si fa. Se trovi un dentista che lo fa in associazione a quello domiciliare a basso costo vai tranquillo, ma non credo sia una cosa così diffusa a meno che non venga fatta per promozione della clinica.
Ma allora lo sbiancamento domiciliare non ha difetti? No, uno ce l’ha. E’ affidato alla disciplina del paziente che spesso è parecchio negligente e si dimentica di metterlo un giorno sì e l’altro pure, che lo mette un giorno a settimana, che lo fa e poi subito dopo mangia una liquirizia, fuma e poi si fa un bel caffè.
E’ quindi importante che il dentista dia tutte le indicazioni e che il paziente si rimbocchi le maniche e metta un po’ di disciplina per una quindicina di giorni…dai, non è difficile!
Sai come si dice: se bello vuoi apparire un po’ devi soffrire!
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