Bruxismo: quando stringere i denti non fa bene!

Bruxismo: quando stringere i denti non fa bene!

Sono sicuro che hai già sentito parlare del bruxismo. Anzi, più probabilmente sai che esiste un fenomeno per cui qualche persona tende a digrignare i denti di notte…”il burst…barx…brec…non so ha un nome difficile!” ? Ok. Ci siamo intesi.

Facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento. Innanzitutto per bruxismo si intende l’abitudine involontaria di serrare o digrignare i denti e può essere diurna o notturna. In questo mese di ottobre l’Accademia di Odontoiatria Protesica ha emesso un comunicato stampa in cui si analizza il fenomeno.

Beh, pare che se si somma il bruxismo notturno, che colpisce il 12% della popolazione in Occidente a quello diurno, si arrivi a una stima che in Italia una persona su 3 soffra di una forma di bruxismo.

Se devo dirti la mia impressione di clinico che effettua più di 100 visite al mese, fai pure il 50%.

Le cause del fenomeno non sono conosciute. Se una volta si dava la colpa a problemi di occlusione, le evidenze recenti hanno scagionato questo problema e tirato in ballo fattori come

– disturbi del sonno

– alterazioni del sistema neurologico

– assunzione di farmaci o droghe

– assunzione eccessiva di alcool, caffè o sigarette

– ansia, stress, depressione e disturbi di personalità

Di sicuro lo stile di vita moderno porta a scaricare le tensioni sui denti. Tanto che molti bambini si consumano i denti da latte a suon di sonore digrignate.

E dico “sonore” perchè il principale fattore che porta la persona ad accorgersi di soffrire di bruxismo è proprio il rumore che emettono i denti mentre si dorme.

Ma attenzione! Il rumore si produce solamente nel 25% dei casi!

Ma provaci tu a convincere i pazienti che i denti sono abrasi perchè digrignano i denti di giorno o di notte!

Spesso quando inizio a dire “vede, il problema è che lei tende a digrign…” vengo interrotto da frasi tipo “no, no, ne sono sicuro perchè mia moglie/marito non mi ha mai detto che faccio rumore coi denti” oppure “impossibile perchè dormo a bocca aperta/russo, ecc…”, “no, lo facevo una volta ma ora non più” (e come fai a saperlo?!?!?!)

Se può essere vero che nel corso della vita il bruxismo può attenuarsi o anche scomparire, i danni che causa sono inequivocabili. Quindi è inutile dare la colpa alle abitudini più strane tipo il fatto di mordersi le unghie o di strappare lo scotch coi denti. Se i denti sono abrasi in qualche maniera vengono sovraccaricati. Poi ci sono casi in cui solo pochi denti si consumano per una situazione di malocclusione particolare che porta a toccare solo pochi denti, che quindi si consumano selettivamente, ma non è la norma.

Come scoprire quindi se si digrigna? Innanzitutto i denti della persona affetta da bruxismo si consumano.

 

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Ecco alcuni esempi di cosa intendo.

I primi denti ad appiattirsi sono i canini, che nascono appuntiti ma diventano subito piatti nel digrignatore. A parte i canini, i denti su cui si vedono meglio le faccette di usura sono i premolari e gli incisivi. In linea di massima, però, le persone si accorgono dell’abrasione dentale solamente quando gli incisivi si accorciano o sbeccano in punta.

Ma ci sono altri segni che tradiscono l’abitudine di digrignare i denti. Uno dei più diffusi è l’effrazione dello smalto a livello del colletto del dente. Detta così è un po’ difficile da capire, ma con una foto forse capirai meglio.

bruxismo-05

In pratica, anche se il dente è rivestito da smalto, che è un minerale durissimo, può deformarsi se soggetto a carichi eccessivi. Tieni presente che le forze esercitate col bruxismo sono molto più elevate di quelle utilizzate per mangiare. Il dente, soggetto a questi carichi eccessivi si flette impercettibilmente e si sbecca dove lo smalto è più sottile, ovvero alla base del dente, subito sopra la gengiva, e di solito sulle pareti esterne, che sono più curve e più coinvolte in traumi che coadiuvano il processo, come l’abitudine diffusa di spazzolare i denti sfregando con forza in orizzontale. Una volta che lo smalto si esfolia scoprendo la parte interna del dente, la dentina, che è lievemente più giallina, questa zona, che è più morbida, tende ad usurarsi molto più rapidamente dello smalto circostante, e quindi si usura per assunzione di cibi acidi (agrumi, pomodori, bevande gassate, ecc.), per una saliva acida o per reflussi gastro-esofagei, o per abrasione meccanica a causa delle abitudini di spazzolamento scorrette che dicevo prima.

I denti abrasi al colletto possono portare a sensibilità al freddo e devono essere riparati con otturazioni o altre soluzioni protesiche per evitare di arrivare al nervo e dover devitalizzare il dente o, peggio, alla frattura di tutta la corona del dente, come un albero che viene intaccato con l’accetta e, quando si arriva a metà del tronco, frana giù. Questa cosa l’ho vista 3 volte in 12 anni, ma può capitare.

Bruxismo - Albero accettato

Oltre ai problemi dentali, il bruxismo può poi dare dolori ai muscoli masticatori, che possono arrivare ad un dolore simile al crampo, o ai frequenti mal di testa, che spesso si verificano già a partire dal mattino, dopo una notte di digrignamento e di accumulo di acido lattico nei muscoli massetere e temporale, che quindi si estendono a quasi tutta la testa.

 

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Anche i dolori cervicali possono derivare dal bruxismo, per la presenza di un muscolo, che si chiama digastrico, che collega la base anteriore della mandibola alla base del cranio, influenzando la posizione delle prime due vertebre cervicali in base allo stato di contrazione di questo muscolo.

Infine, anche se in questo caso difficile dire se nasca prima l’uovo o la gallina, i pazienti affetti da bruxismo mostrano significative differenze rispetto a quelli che non lo sono a livello di ansietà, depressione, fobie e paranoie.

Cosa possiamo fare per curare o prevenire il bruxismo?

Innanzitutto, cercare di adottare stili di vita sani. Dormire il giusto, limitare lo stress e l’assunzione di caffè, alcool o sigarette, soprattutto di sera.

Scaricare le tensioni con lo sport può essere di aiuto, specialmente nei bambini.

Bruxismo - BiteLa terapia di elezione però è l’applicazione di un bite preparato dal dentista. Il bite è una sorta di paradenti in materiale acrilico, che essendo liscio evita che i denti sfreghino tra loro incarcerandosi con le cuspidi, il che allevia le tensioni muscolari. Inoltre la resina del bite si consuma al posto dello smalto, perchè più morbida.

 

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Attenzione ai bite da farmacia, perchè non solo sembra che non funzionino bene oerchè non sono personalizzati, ma addirittura possono accentuare il fenomeno…oltre al fatto che tanti pazienti che li hanno provati mi dicono di trovarli sul cuscino alla matina…

Nei casi più gravi, in cui c’è un dolore acuto ai muscoli masticatori, si può associare una terapia con farmaci miorilassanti e cerotti che rilasciano antinfiammatori da applicare nelle zone dolenti.

Quando il bruxismo genera un’abrasione eccessiva dei denti, la terapia riabilitativa prevede di protesizzare tutti i denti di una arcata con intarsi e faccette in composito o ceramica, per ripristinare la giusta altezza della masticazione, sia per salvaguardare la salute dei denti e la vitalità dei nervi, sia per fini estetici, visto che i denti frontali accorciati rovinano il sorriso e un “abbassamento” della chiusura dei denti comporta la formazione di rughe sul contorno della bocca e fissurazioni a volte dolorose a livello della commissura labiale.

Al giorno d’oggi è possibile effettuare bellissime riabilitazioni conservative per ripristinare l’estetica e la funzione masticatoria senza incapsulare, devitalizzare e rimpicciolire tutti i denti

Ovviamente, alla fine della riabilitazione, bisognerà portare un bite la notte per evitare di distruggere anche il nuovo lavoro del dentista che, con quel che costa, se si spaccasse farebbe aumentare il nervoso e quindi anche il bruxismo! ?

Alla prossima!

Stefano

 

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1 Commento
  • Claudio Domanico

    17 marzo 2022 at 6:00 Rispondi

    Penso che il problema principale del fenomeno del Bruxismo sia che, molti come me non ne conoscano neppure l’esistenza, quindi per pura ignoranza della patologia.
    Detti fenomeni dovrebbero essere pubblicizzati già nelle scuole elementari, in quanto non tutte
    le persone e le famiglie sono in grado di intervenire attentamente a questo fenomeno che può
    diventare con il tempo un problema anche di carattere sociale, dato che occorrono a volte studi di odontoiatria e medica per prevenire i danni.

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