IL DENTE DEVITALIZZATO: COME RICONOSCERE UN DENTISTA BRAVO A DEVITALIZZARE I DENTI

IL DENTE DEVITALIZZATO: COME RICONOSCERE UN DENTISTA BRAVO A DEVITALIZZARE I DENTI

Il dente devitalizzato sembra essere uno degli argomenti che interessa di più gli utenti di internet.

 

Sembra incredibile ma l’articolo “La leggenda di Superdent il dente devitalizzato”, scritto quasi 10 anni fa, continua a ricevere settimanalmente commenti ed è mentre scrivo a 463, essendo per distacco l’articolo più letto del nostro blog.

 

Perché questo?

Semplicemente perché l’endodonzia, la branca dell’odontoiatria che si riguarda le devitalizzazioni e i ritrattamenti canalari dei denti, è da sempre considerata una delle più difficili per i dentisti e quindi fonte di tanti i problemi per i pazienti!

Ecco quindi che molte persone scrivono in cerca di conforto a fronte diagnosi sbagliate, dolori che non passano, ascessi ricorrenti e chi più ne ha più ne metta.

Di solito i commenti sono richieste di diagnosi a distanza, fornendo poche e imprecise indicazioni, senza radiografie ed immagini cliniche della bocca, per cui la maggior parte delle volte posso solo ipotizzare cosa potrebbe essere successo, mettendo le mani avanti che, senza una visita dal vivo o elementi diagnostici in più, non posso assolutamente sparare sentenze né sull’operato dei colleghi né sulle cause dei dolori o degli insuccessi delle cure che mi vengono descritte.

La cosa che mi sorprende sempre è che molte persone affidino la cura della propria bocca a dentisti che non sanno dar loro spiegazioni sulle cure che stanno eseguendo, finendo poi a dover cercare sul web le risposte: come puoi fidarti di più di uno sconosciuto su internet, che non ha mai visto né te né la tua bocca, rispetto al professionista che ti ha in cura e che stai pagando?!

Eppure l’endodonzia, negli ultimi anni, è passata dall’essere una branca per pochi dentisti appassionati e particolarmente abili, ad essere più abbordabile per tutti i dentisti, grazie a tutta una serie di innovazioni tecniche che ad oggi permettono ad un bravo dentista neolaureato di fare delle cure canalari al livello delle migliori cure degli specialisti della fine del secolo scorso!

 

E i corsi di endodonzia universitari hanno oggi un livello estremamente più alto che in passato.

 

Alla scuola di Torino dalla quale io e il dottor Tirone proveniamo, nei primi anni 2000 abbiamo potuto apprendere da uno dei massimi esperti in endodonzia, il professor Elio Berutti, che pur non potendo garantire ai tempi una consistente applicazione pratica, per limiti strutturali ed organizzativi del corso di laurea in quegli anni, ci aveva fornito una solida base teorica con la quale non era difficile raggiungere buoni livelli in poco tempo.

Anche il dottor Tirone, che da 15 anni non devitalizza un dente, occupandosi esclusivamente di chirurgia, parodontologia e protesi, nei primi anni di attività post laurea ha praticato l’endodonzia e, grazie alle moderne strumentazioni (occhialini ingrandenti, strumenti rotanti che semplificano di molto la preparazione dei canali del dente, rilevatori d’apice per dirci velocemente quanto sono lunghe le radici e sistemi di chiusura dei canali semplificati per sigillare il sistema canalare del dente), faceva delle ottime cure canalari.

Certo, da neolaureato non era in grado di affrontare facilmente casi molto complessi, ma, dedicando tempo e passione alla materia, sono certo che oggi sarebbe un ottimo endodontista.

Purtroppo, per il paziente non è facile riconoscere un dentista bravo a fare le devitalizzazioni.

Quando i pazienti nei commenti all’articolo suddetto mi chiedono a chi rivolgersi nelle loro provincie, spesso mi trovo a suggerire di cercare sui siti della Società Italiana di Endodonzia o dell’Accademia Italiana di Endodonzia l’elenco dei soci attivi.

Ma questo è solo un consiglio per aumentare le probabilità di trovare un professionista che conosca bene la materia.

Questo però non significa che non ci siano dentisti altrettanto in gamba nel fare le devitalizzazioni e i ritrattamenti canalari senza quel titolo.

Io per esempio, che senza modestia mi ritengo tra i migliori in Italia in endodonzia e che ho vinto anche un premio in una delle suddette società di endodonzia, non ho mai voluto affrontare il percorso per fregiarmi del titolo di socio attivo di una società scientifica, cosa che ritengo serva soprattutto a chi vuole insegnare o a chi necessita di voci da mettere in curriculum, in quanto dentista che lavora in consulenza per altri, praticando magari solo la branca dell’endodonzia.

Ci sono anche soci attivi e soci attivi. Alcuni hanno grandissima esperienza in endodonzia ma poi si fermano lì, mentre altri si occupano in maniera eccellente anche delle fasi di ricostruzione e riabilitazione del dente dopo la cura canalare, passaggi altrettanto importanti nel decretare il successo a lungo termine di una devitalizzazione.

Ci sono sicuramente dei suggerimenti che posso darti per riconoscere un professionista abile in endodonzia.

 

Un dentista bravo in endodonzia dispone come minimo di sistemi ingrandenti con cui lavorare, vale a dire occhialini o caschetti con dei piccoli binocoli che forniscono ingrandimenti di da 2 a 6 volte dei denti e con un sistema di luce diretta che permetta di vedere all’interno del dente. Nessun dentista può fare una endodonzia sufficiente senza sistemi ingrandenti di base.

 

 

 

Un endodontista esperto ha per forza a disposizione anche un microscopio operatorio, un macchinario decisamente vistoso e ingombrante, che permette di ottenere ingrandimenti anche di 20 volte, con sistemi di iluminazione che mettono nelle condizioni di poter vedere in certi casi addirittura il fondo delle radici di un dente.

 

 

 

 

Tieni presente che già il dente è qualcosa di molto piccolo all’interno di una cavità buia che è la bocca. Il sistema nervoso del dente è posto all’interno del dente e vi si accede attraverso un piccolo buco sulla superficie del dente, quindi una cavità buia all’interno di una cavità buia. In certi casi il nervo è più piccolo di 6 decimi di millimetro, figurati cosa si può vedere ad occhio nudo!

Ecco quindi due dei fattori più importanti da tenere in considerazione per capire se sei capitato nel posto giusto.

 

Ma non finisce qui.

Un endodontista lavora sempre con la diga di gomma, un foglio di lattice che permette di isolare il dente dal resto della bocca, impedendo a saliva e batteri di contaminare il campo di lavoro che mira ad ottenere una disinfezione del sistema canalare del dente, e che protegge anche la tua bocca dal rischio di ingerire disinfettanti o strumenti affilati che potrebbero scappare dalle dita del dentista! Se non sai di cosa sto parlando eccoti una foto di una nostra assistente con la diga montata.

 

 

Se il tuo dentista ti fa una devitalizzazione senza diga sai che c’è ben poco da fidarsi…

 

Un altro indizio che le cose non stiano andando come dovrebbero lo racconta il numero di sedute che un dentista impiega a devitalizzare o ritrattare un dente.

Personalmente chiudo in una sola seduta il 95% dei denti. I rari casi in cui non riesco a finire un dente in un paio di ore massimo sono quelli in cui un nervo vivo non smette di sanguinare del tutto, sono presenti strumenti canalari rotti all’interno delle radici del dente, anatomie particolarmente complesse con canali completamente calcificati, denti che hanno grosse infezioni al di sotto, che producono essudati infiammatori che continuano a riempire le radici del dente, che non permettono di asciugare bene i canali del dente prima di sigillarli e concludere la cura.

Insomma, situazioni che possono capitare ma non sono assolutamente la norma e che il dentista deve essere in grado di spiegarti, magari mostrandoti foto fatte al microscopio o anche solo con una telecamera endorale, una radiografia, ecc…

Proprio da questa osservazione deriva un altro importante fattore. Un endodontista esperto sa spiegarti perfettamente cosa sta facendo, sa dirti perché hai male, se ha difficoltà con la diagnosi sa spiegarti i suoi dubbi e condividere con te il percorso decisionale che porterà a prendere le decisioni insieme… Molto spesso un endodontista esperto sa già anticiparti le difficoltà che si incontreranno nella cura di un dente analizzando la radiografia.

Insomma, se non stai capendo un accidenti di cosa sta accadendo nella tua bocca, continui ad avere male dopo una cura che ti dicono essere finita o ci stanno impiegando 4-5-10 sedute per trattare un dente che continuano a medicare aspettando chissà che, beh… sappi che molto probabilmente non sei nel posto giusto!

Le cure canalari si finiscono in una, massimo due sedute. Se così non è il dentista deve saperti spiegare bene perché in quel caso non stia andando così. Le risposte non devi cercarle tu sul blog di uno sconosciuto! Stai pagando un professionista per affidargli la cura dei tuoi denti e non per dover fare tu il suo lavoro una volta tornato a casa!

Infine, un bravo endodontista ha bisogno con una certa frequenza di poter eseguire una scansione tridimensionale dei denti da trattare per identificare il numero di canali presenti nel dente, capire quanto sono grandi e che radici interessino le infezioni che non sempre si vedono bene nelle tradizionali lastrine bidimensionali, vedere se ci sono strumenti rotti nel dente, perforazioni, talvolta fratture, ecc.

Ecco quindi che è assolutamente imprescindibile al giorno d’oggi che lo studio dentistico a cui ti affidi disponga di macchinario per eseguire una CBCT, una TAC molto mirata ad alta risoluzione e a basso dosaggio, che consenta all’endodontista, talvolta anche intraoperatoriamente, di risolvere dubbi clinici.

Ci sono poi molti strumentari e particolari che credo risulti troppo complicato cercare di far riconoscere a un paziente, che in fin dei conti, in un mondo ideale, dovrebbe poter affidare serenamente la cura della propria bocca a un dentista che sappia eseguire delle cure più che discrete in ogni ambito dell’odontoiatria.

Le università e i percorsi post laurea dovrebbero porsi sempre come obbiettivo di formare dentisti più che validi, ma purtroppo, come in tutti i settori, sappiamo che questo non sempre avviene.

Lo scopo di questo blog è di cercare di istruire il paziente, in modo che possa avere una consapevolezza tale da essere almeno in grado di distinguere un dentista che lavora bene da uno che non è degno di fiducia.

 

Ricorda, quindi, che un bravo endodontista deve sempre:

  • Avere un sistema di ingrandimento di base, come occhialini o caschetto con luce coassiale
  • Possibilmente disporre di un sistema ingrandente avanzato come il microscopio operatorio
  • Utilizzare la diga di gomma
  • Saperti spiegare quello che fa in maniera comprensibile ed identificare le difficoltà anche prima del trattamento
  • Non impiegare più di due sedute per chiudere un dente
  • Avere a disposizione una cbct

 

Non è certamente un elenco completo, ma credo che si tratti delle condizioni necessarie per poter fare una endodonzia di buon livello!

Spero di esserti stato utile!

 

Alla prossima!

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